In questo articolo volevo approfondire quell’introduzione fatta alcuni mesi fa (se non l’avete letta, cliccate qui) relativa al sensore della nuova mirrorless Full Frame di Sony.
Nelle prove che trovate in queste gallerie potete vedere alcuni scatti realizzati giocando con la sovra/sottoesposizione, con la saturazione e principalmente con la pellicola “VIVACE”.
Le foto sono originali ed è il caso di segnalare che il file JPEG di uscita è veramente impressionante; dalla gamma dinamica pura, passando per i colori e finendo con la resa in condizioni di luce pessime, la A7RmkII sforna immagini pressoché impossibili per il modello vecchio (e verosimilmente per una gran parte della concorrenza).
***La prima foto con la lampada fatta di vetro colorato è stata scattata con un Loxia 50mm a f13 e 800 ISO: la botta di luce è stata digerita senza compromettere la dinamica dell’immagine e le nervature del vetro lo rendono veramente materiale. Gli altri due scatti mostrano la resa con ottiche Zeiss Batis; prima il 25mm (@ f5.6 e 1600ISO) e poi l’85mm (@ f4 e 200ISO). La foto della borsa irlandese col dettaglio dell’orologio da un’idea della tenuta alle basse luci anche sottoesponendo di uno stop***
***Nei dettagli della prima immagine (quella orizzontale; Batis 85mm @ f5.6 e 1600ISO) si volevano evidenziare le tonalità cromatiche in vari punti, sia nelle alte che nelle basse luci. L’ultima immagine (quella verticale; Batis 85mm @ f2.2 e 800ISO) è stata scelta per mostrare la tenuta del sensore alla sovraesposizione che in questo caso è di uno stop***
Conclusioni? I risultati sono davvero notevoli.
Fino a pochi anni fa tutto questo era fantascienza…